Come poeta-narratore, hanno scritto…

POTENZA – scusate dottò”, i trentatré racconti di Ezio Di Carlo pubblicati a Potenza
dalla casa editrice Il Salice, si sono rivelati una piacevolissima e coinvolgente lettura, tanto che ci sentiamo di consigliarli a chiunque voglia “gustare” una prosa piana e scorrevole e il realismo accattivante di un piccolo mondo ancora a misura di essere umano.
Ezio Di Carlo, urologo nell’ospedale della nostra città e poi medico a Balvano, paesetto dell’entroterra potentino, incontra ogni giorno nel suo ambulatorio pazienti veramente speciali che gli parlano a cuore aperto rivelando, tra l’altro, una saggezza che ha radici profonde nella nostra regione ed un insospettato senso dell’umorismo.
Ci colpisce, in particolare. il fatto che protagonista dei racconti o meglio dei flash proposti dallo scrittore non sia il medico. figura ormai mitica, detentore di potere assoluto davanti al quale ci ritroviamo tremanti come scolaretti all’ennesimo esame, ma l°umanità varia di Balvano, cocktail esplosivo di pregiudizi. diffidenza e spirito guerriero, protagonista di continue ed incandescenti contestazioni nei riguardi delle diagnosi e delle prescrizioni del fin troppo tollerante “dottò”.
Lo scrittore propone un quadro decisamente realistico dei nostri conterranei, una volta tanto descritti senza i toni funerei di un abusato cliché che ci vuole cupi e disperati.
Viene spontaneo infine paragonare l’atteggiamento di Ezio Di Carlo verso un’umanità bisognosa si di medicine, ma soprattutto di amichevole comprensione a quello di Mario Tobino, anche lui medico e scrittore, che tanto è riuscito a fare — soprattutto in campo psichiatrico – per il recupero di creature fragili e vulnerabili, vittime predestinate dell’asettica società dell’avere.
POTENZA — I libri di Ezio Di Carlo, l’ormai notissimo medico-scrittore di Balvano, punta di diamante delle edizioni Il Salice, ci riconciliano con il resto del mondo e, come nel caso di ‘71d ognuno ii suo”, anche con l’al—di-là.
Questo instancabile “curioso” infatti dopo averci regalato con “Scusate dotto’, un quadro piacevole ed accattivante dei suoi pazienti e del microcosmo che lo ospita, cambia improvvisamente rotta e, sulle possenti ali della fantasia, quasi in concorrenza con Micael Ende, arriva in un modernissimo paradiso, in una vera e propria redazione con i Santi impegnati nella composizione delle più svariate lettere.
Il carteggio trai Santi e la gente comune infatti, costituisce il pretesto escogitato dallo scrittore per proporre, tra il serio e il faceto. coinvolgenti spaccati della nostra società. Guidato da un ottimismo e da una bonomia che non fanno mai cilecca, Di Carlo immagina Santi bonaccioni che prendono a cuore le alterne vicende dei loro protetti, pronti a chiudere un occhio sulle debolezze umane. perfino sulle cosiddette debolezze della carne.
Non c’è che la difficoltà della scelta: ognuno. in base alle proprie “mz1LSun,e” inclinazioni.
può procurarsi il Santo ad hoc ed iniziare una proficua corrispondenza che sarà pronta-
mente smistata da San Francesco di Sales protettore di giornalisti e scrittori, nonché direttore della Gazzetta del Celeste Impero. ·
Se pensiamo di appartenere alla categoria delle pecore nere, ci converrà indirizzare un espresso a San Candido che troviamo alle prese con un recalcitrante rapitore del profondo Sud.
Se poi i nostri problemi riguardano faccende di cuore è indispensabile contattare San Valentino che, avendone viste di cotte e di crude. saprà indicarci la via giusta per gestire le nostre “love story”.
Corrispondenza certamente fitta tra i Verdi e San Leone dell’ufficio protezione degli animali che si avvale della consulenza di San Gelsomino, grande esperto di oasi e di parchi naturali; Di Carlo, da parte sua, anche se non ce lo dice, avrà sicuramente inviato qualche letterina strettamente personale a San Luca, solerte addetto alla protezione dei medici e Dio stesso non esita a servirsi della posta del Celeste Impero per comunicare i suoi desideri.
Ci piacerebbe a questo punto chiedere ad Ezio Di Carlo, tanto esperto di cose ultraterrene, se esiste la possibilità di contattare la redazione della succitata Gazzetta via fax.
Valeria Marchisio